mercoledì 6 ottobre 2010

Venghino signori venghino!


Com'è il vecchio adagio?
Tanto va la gatta al lardo che? o era il leone? o il domatore? Comunque solo qualche punto e un po' di strizza... il video lo trovate QUI... che dire dopo averlo visto?

Il testo è da ANSA.it

ROMA- Due leoni hanno attaccato un domatore durante uno spettacolo circense a Lviv in Ucraina: momenti drammatici che sono stati ripresi da turisti americani che assistevano allo show. Il filmato, mandato in onda dalla Cbs, mostra gli addetti del circo che tentano di fermare i leoni con getti d'acqua e bastonate, mentre i felini attaccano il domatore Oleksie Pinko. L'uomo, nel filmato in cui si sentono urla di terrore di spettatori, ha una gamba insanguinata e zoppica mentre tenta di fermare gli animali. "I bambini gridavano, e i leoni erano a circa tre metri. Noi saremmo stati a una decina di metri - ha raccontato l'autore delle riprese Doug Shepherd alla Cbs - C'era una persona che colpiva i leoni attraverso la rete, e uno all'interno che per poco non viene sbranato. Ma i leoni ce l'avevano con il domatore". A un certo punto, sembra che uno dei leoni stia per saltare la bassa rete che divide la pista dagli spalti. Il domatore è stato azzannato più volte a un braccio. Pinko è stato portato in ospedale dove è stato operato d'urgenza. Ora è in condizioni giudicate stabili.

giovedì 30 settembre 2010

Tutti fatti come matti!


E alla fine hanno beccato pure lui, Contador. Positivo all'ultimo tour... ma fa ancora notizia? Cacchio quest'anno frenava in salita!
Comunque voglio dargli il beneficio del dubbio ed ecco le sue motivazioni alle quali per ora nessuno ha dato smentita...

Da ansa.it


In una affollata conferenza stampa nel suo paese natale di Pinto, vicino a Madrid, Alberto Contador ha negato oggi di avere assunto volontariamente il clenbuterolo, affermando di essere "vittima di una intossicazione alimentare" per avere mangiato il 20 luglio della carne che gli era stata portata dalla Spagna durante il Tour di Francia. Il triplo vincitore del Tour si è detto vittima di "un errore". Ha spiegato di averne parlato già il 26 luglio con rappresentanti dell'Unione ciclistica internazionale. "La stessa Uci ha affermato che era un caso di intossicazione alimentare, di cui sono stato vittima" ha detto ai giornalisti.

Contador ha detto di poter parlare a "testa alta" e la "verità davanti", convinto della propria innocenza. "Non mi preoccupa che qualcuno metta in dubbio la mia vittoria del Tour - ha assicurato - perché so quel che ho fatto". "La sostanza rilevata - ha aggiunto - non aumenta significativamente il rendimento, non è significativa per migliorare la condizione fisica". E' stato trovato, ha sottolineato, "una milionesima parte" di clenbuterolo, "0,000 0000 05 grammi al millilitro". "Inoltre, ha detto ancora, "é una quantità talmente minima che è impossibile somministrarla, salvo in caso di contaminazione alimentare". Il ciclista spagnolo ha ribadito "alto e chiaro" di essere vittima "di un chiaro caso di contaminazione alimentare". Ha detto che il "filetto di carne" era stato portato dalla Spagna il 20 luglio dall'organizzatore della Vuelta in Castiglia e Leon: "Il cuoco gli aveva chiesto di portare della buona carne". Contador ha precisato di essere stato informato già il 24 agosto dei dubbi suscitati dai risultati delle analisi e di averne parlato con l'Uci due giorni dopo, il 26 agosto, per "dare la mia versione". "Voglio sperare che si possa risolvere bene questo caso", ha detto il ciclista, sottolineando che, essendo leader della corsa, in quei giorni era sottoposto a controlli quotidiani realizzati dallo stesso laboratorio. E questi indicano che la sostanza era scesa drasticamente un giorno dopo e scomparsa l'indomani.
CONTADOR, 3 TOUR E LATO OSCURO OPERACION PUERTO - C'è un lato oscuro all'inizio della carriera agonistica di Alberto Contador, che il campione castigliano era riuscito a far dimenticare con le vittorie a ripetizione nel Tour de France - tre, nel 2007, 2009 e 2010 - fino alla sospetta contaminazione da clenbuterolo, emersa oggi. Ripresosi da un delicato intervento per la rimozione di un edema cerebrale (2004), nel 2006 Contador rischia di essere trascinato nel gorgo dell'Operacion Puerto, che aveva portato all'arresto di Manolo Saiz, direttore sportivo della Liberty Seguros. In un primo tempo il suo nome compare nella vicenda di doping a base di autoemotrasfusioni, ma ne esce ben presto e, dopo un'audizione davanti al giudice Antonio Serrano, responsabile dell'inchiesta, Contador è scagionato. Passa alla Discovery Channel (ex formazione di Lance Armstrong) e l'anno successivo può prendere il via al Tour de France. Contador è il solo che sulle salite riesce a tenere testa allo scalatore danese Michael Rasmussen, che però finisce escluso, sospettato di aver mentito sui luoghi dove si allenava per sfuggire ai controlli antidoping. Lo spagnolo vince il suo primo Tour a 24 anni. L'anno dopo è all'Astana, che però non viene invitata al Tour. Contador si consola con Giro d'Italia e Vuelta. Nel 2009 deve coabitare con Armstrong, tornato alle gare. Una presenza 'ingombrante', ma il giovane ciclista esce vincente dal confronto, sia sotto l'aspetto mentale che fisico. La sua cavalcata al Tour suscita le perplessità dell'ex campione americano Greg LeMond. Ma la sua regolarità ai più alti livelli, proseguita nel 2010, accompagnata da una gestione oculata della corsa, finiscono per dissipare voci e sospetti. Anche perché deve faticare non poco per mettersi alle spalle Andy Schleck, sconfitto di appena 39 secondi. Ad alimentare il lato oscuro di Contador ha contribuito la scarsa confidenza che concede al di fuori del ristrettissimo circolo dei suoi collaboratori. A cominciare dall'allenatore, Pepe Marti, che lo segue dal 2007. Di recente è stato chiamato in causa da Floyd Landis, unico vincitore del Tour a perdere il titolo per doping (nel 2006). Landis avrebbe raccontato agli inquirenti americani di aver accettato l'ormone della crescita da Marti, all'epoca allenatore della US Postal.

venerdì 24 settembre 2010

Oggi c'è il Clandestino Day


Cercate la vostra città e partecipate!!!

Da Rassegna.it;

Oltre cinquanta città di Italia unite per una giornata contro il razzismo. E' il "Clandestino Day" di venerdì 24 settembre, promosso dal settimanale Carta, che vede la partecipazione di circa trecento organizzazioni. Si tengono dibattiti, proiezioni, concerti, cene, partite di pallone, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri. L'appuntamento, giunto al secondo anno, ha come denominatore comune l'antirazzismo: cortei e presidi si svolgono contro i Cie a Rovigo, Genova, Firenze, Cagliari e Padova, a Roma sono annunciate "azioni clandestine" in diversi punti della città.

Veneto, scattano manifestazioni contro i Cie
Tra le regioni più attive c’è il Veneto. A Rovigo il Coordinamento No Cie sta organizzando una manifestazione contro i Cie in Italia e il nuovo Cie di Zelo. Appuntamento alle 17 in piazza Matteotti. In contemporanea, in tutta la Regione verrà divulgato l’appello delle associazioni sul Cie polesano. Alle 18, corteo lungo il corso e per le vie del centro verso piazza D’Armi, da cui i partecipanti partiranno alla volta di Ceneselli. Una delegazione di alcune macchine formerà una piccola carovana, che percorrerà vari comuni fino a Zelo e Ceneselli.

Vicenza, il presidio permanente No Dal Molin, La Fabbrica di Nichi, l’Unione immigrati, Arciragazzi Vicenza e la Cgil organizzano un’iniziativa al Caffè del Sole (via Colombo 41). Alle 19,30 ci sarà un momento di "informazione dal basso e questioni migranti" con Silvia Pellizzari, responsabile comunicazione in rete fabbriche di Nichi. A Padova per tutto il giorno volantinaggi davanti alle scuole. Alla 16 parte davanti alla prefettura la manifestazione contro la costruzione del Cie a Rovigo, con microfono aperto per le storie di clandestinità e rappresentazioni teatrali. La Cgil cittadina indice un fitto programma di assemblee nei luoghi di lavoro.

Lombardia, iniziative da Milano a Varese
A Milano il comitato Abba organizza in piazza Selinunte, nel cuore del quartiere San Siro, "Non dimenticare Abba, ferma il razzismo" il 24 e 25 settembre. Il 24 dalle 16 montaggio degli stand, allestimento della piazza. Dalle 18 presentazione del video Non rubateci il futuro, con la partecipazione di Retescuole, precari della scuola e maestre. Il 25 sono previste attività interculturali per i bambini, fino alle 15 quando inizierà un gioco di ruolo.

Varese, il coordinamento migranti e comunità straniere (con l’aiuto di sindacati e singoli cittadini) promuove una staffetta contro il razzismo, che per tutto il giorno coinvolgerà le scuole superiori. Poi "Il gioco del clandestino", fatto con pedine umane in Piazza Podestà. A Monza si svolge la mostra fotografica "Face to Face" contro il razzismo.

Emilia Romagna, lavagne in piazza a Parma
A Parma l’associazione Migrazioni organizza nel quartiere "Lavagne in piazza", lezioni di italiano all’aperto con cibi etnici preparati dagli studenti. Ci sarà poi una cena pakistana fra migranti e clandestini per una nuova cittadinanza. Teatro di strada a cura di migranti e italiani, sul tema "i migranti sono una risorsa".

Reggio Emilia, presidio in piazza Prampolini contro il reato di clandestinità e i 207 immigrati denunciati a Reggio dopo la sanatoria di colf e badanti nel 2009. A Bologna una trentina di organizzazioni promuovono l’iniziativa “Noi non respingiamo”: per tutta la città tanti incontri e proiezioni, dal coumentario In Between. Nove sguardi sulla scena europea a Rosarno. Il tempo delle arance, con il reading del collettivo Wu Ming intitolato Cosa fa paura ai padroni.

Dalla Toscana una richiesta: chiudere tutti i Cie
Firenze. Il 25 settembre dalle 15 alle 24 si svolgerà in piazza Santo Spirito un’iniziativa contro i Cie. Partecipano il movimento ToscanaNoCie, associazioni del movimento antirazzista e la Rete antirazzista fiorentina. Partirà la raccolta di firme in tutta la regione contro qualunque ipotesi di Cie in Toscana e in tutto il paese. A Massa Carrara domenica 26 settembre ore 16, conferenza-dibattitto di Marco Rovelli dal titolo: "La presenza del clandestino nella società e nell’economia italiana". Per le scuole di Cecina sabato 25 si proietta Welcome, il film di Philippe Lioret sul tema dell’integrazione.

Lazio, a Roma documentari e teatro all’aperto
Tantissime iniziative nella Capitale. A Roma Carta torna a scuola e presenta il documentario di Margine operativo Non rubateci il futuro, alla scuola Iqbal Masih (ore 17.30). "Viva La Terra onlus" organizza al Parco della Cellulosa un incontro. Alle 19 aperitivo di benvenuto e presentazione dell’iniziativa. Alle 19.30 proiezione del film U Stisso Sangu – Storie più a Sud di Tunisi, segue videoconferenza e riflessioni con l’autore Francesco Di Martino.

Il centro sociale Spartaco presenta in largo Appio Claudio lo spettacolo teatrale "Madama Cie incontra Roma Meticcia" alle 19, con musiche di Assalti Frontali. In zona San Paolo c’è l’incontro "Vite clandestine. Rom e sinti a Roma". Interviene Marco Brazzoduro, docente di Politica sociale e sociologia economica alla Sapienza di Roma. Ci saranno le testimonianze di Daniela Dobre, mediatrice culturale romena, Emil Costache, mediatore culturale rom – Casa dei Diritti Sociali, Marco Birrozzi di Arci Solidarietà.

Queste alcune iniziative, ma tutte le Regioni italiane e molte città più piccole sono coinvolte. Dalla Campania alle Marche, dalla Puglia alla Sicilia fino alla Sardegna, il programma delle iniziative – in continuo aggiornamento – si può consultare sul sito di Carta.

venerdì 17 settembre 2010

Montana Fishbourne e Batman salveranno il porno?


Chi salverà il porno?
Per ora posso dirvi con certezza chi non lo salverà: il Papa, lo Stato e i Segaioli.
Sicuramente il Papa Spaziale non pronuncerà molte omelie in favore di quei poveri lavoratori, senza nemmeno la cassa(dis)integrazione che malauguratamente hanno scelto un'onesta carriera nel mondo dell'intrattenimento audio video per adulti. E non sto parlando di attori, produttori e registi, ma di tutta la bassa manovalanza che serve a fare bene qualsiasi tipo di film: truccatori, elettricisti, tecnici audio e via dicendo.
Per quanto riguarda lo Stato, (uno a caso e non sempre quello in cui malauguratamente vivo) non mi è ancora giunta la voce di un governo tanto illuminato da sorreggere esplicitamente questo tipo di industria, e per citare un esempio (questa volta tutto italiano) basta andare qui e vedere il polverone che si è alzato a Bolzano per un cineforum erotico, o le recenti richieste ignorate di Larry Flint al Congresso Americano.
Ultima categoria i Segaioli: ormai il porno ce lo abbiamo gratis, in quantità industriale, a portata di mouse. Perché mai pagarlo? E' vero abbiamo ricevuto tanto da questo mondo patinato, ma tanto abbiamo anche dato, quindi siamo in diritto di non farci scrupoli di coscienza ogni volta che ci fiondiamo su youporn.
Ed eccolo qua il nervo scoperto: Internet. Lo streaming e lo sharing stanno progressivamente demolendo un'industria che non solo è resistita a molti scossoni, ma che è stata la dinamo per la diffusione e lo sviluppo di molte nuove tecnologie nel mondo dei media, compresa la Rete. La pornografia, proprio come tutto il resto del mercato culturale, nel momento di sua massima diffusione, non riesce guadagnarci una pippata di tabacco, anzi, per contrappasso, produrre nuovo materiale non fa altro che inflazionare un mercato già saturo.
E allora? Che fare? Il porno è destinato ad estinguersi?
Beh questo è certo, dato che, in parole povere, tutti i video che ci sono in giro basterebbero per masturbarci nei secoli dei secoli. Ma il decesso può essere molto più lento del previsto.
Ed ecco qui svelato chi salverà il porno.
Montana Fishburne, la figlia di Laurence Fishbourne, il Morpheus di Matrix, ha recentemente recitato in un bellissimo film della Vivid, la Sony del porno per chi non lo sapesse. Si, si, la signorina si è fatta violare le grazie a favor di cinepresa. E lo ha fatto solo per raggiungere il successo nel mondo dei media, ben consapevole della carriera di Paris Hilton e di Kim Kardashian. L'intervista completa la potete trovare qui con tanto di reazioni da parte del papino, cachet per la prestazione e una rassicurante conferma: nessuno fino ad Agosto sapeva nulla di lei, ma ora è famosa, ancora più ricca e si trova a valutare copioni (non porno) per la tv e il cinema.
Ma l'edificante finale di tutto ciò è che non è stata solo lei a guadagnarci, ma l'intero settore ha trovato una vena d'oro da sfruttare: Vivid Enterteinment infatti si è ritrovata per le mani non solo il blockbuster per adulti dell'anno, ma molto probabilmente uno dei titoli più venduti della sua storia. Ora il successo dell'iniziativa ha inaugurato una nuova frontiera per questo business. Il patron della Vivid, Steven Hirsch, che ha lanciato sul mercato il "video di nozze" di Pamela Anderson e quello "di fidanzamento" di Paris Hilton e di Kim Kardashian, da tempo si barcamena sulle potenzialità di questo genere e ora, con Montana, sembra aver realizzato il suo sogno, dato che larga parte degli incassi non andranno in spese legali. In più il pubblico a cui si rivolgono titoli di questo tipo è finalmente trasversale, molto più ampio e curioso. Anzi talmente curioso da superare la velocità da gossip internettiano.
Il prossimo titolo acquisito riguarderà le performance private di Kendra Wilkinson, una delle conigliette preferite da Hugh Hefner, nonché starlette televisiva abbastanza nota oltreoceano. Ma girano anche voci su Heidi Montag. La lista però potrebbe allungarsi sempre più, data la strategia molto aggressiva che Vivid sta utilizzando sia per mettere le mani sui filmini privati delle celebrità sia corteggiando star che mezza America vorrebbe veder scopare: valga su tutte quel milione di dollari per l'ingaggio di Miss California Carrie Prejean. Ma Hirsch ha lanciato invitanti segnali a tutto il mondo dei Reality, della TV e di tutte quelle bonazze volenterose con una fama a corto raggio.
E a proposito di celebrità che incuriosiscono le fantasie piccanti del grande pubblico, il secondo titolo a marchio Vivid più venduto dell'anno è "Batman XXX: A Porn Parody", ed è proprio quello che vi aspettate: un film porno basato sui personaggi e le ambientazioni della serie degli anni '60. Il film ha avuto talmente tanto successo che è già in lavorazione Superman XXX, un vero e proprio colossal ispirato ai film degli anni '80. Insomma che siano vere o finte le star mediatica hanno dato quell'impulso al mercato che il porno stava cercando da un paio d'anni. Le implicazioni, anche sociali, del fenomeno le valuteremo tra qualche tempo: intanto trovo molto ironico il come sia stato palesato il fatto di doverla dar via per far strada nel mondo dello spettacolo. E intanto pensate all'Italia: quanti soldi farebbe una divisione Vivid Belpaese?

sabato 11 settembre 2010

Ecco il Toto-Leone D'Oro



Il Dottr Fumanchu ha già abbondantemente espresso i suoi pronostici, senza bisogno di vedere alcuna pellicola, quindi oggi rimarrà imparziale...
però ecco i pronostici di Cinematografo.it

A meno di 24 ore dalla cerimonia di premiazione, come sempre ci sbizzarriamo in un TotoLeone mai come quest'anno dalle difficili sfumature: in primo luogo per la qualità medio-alta del Concorso, in secondo luogo per la variabile Tarantino, presidente di Giuria sui generis. Proprio per questo, al netto di ogni smentita (e sperando di avere il tempo domani di cambiare in corsa i pronostici...), azzardiamo un primo, ipotetico palmares, partendo dal più eloquente dei messaggi d'amore, quello che Quentin ha inviato all'amico Takashi Miike, in gara con 13 assassins, visto una volta e mezza dal Presidente di Giuria e, a quanto pare, adorato anche da uno dei giurati italiani, Luca Guadagnino. Ammesso sia questo il Leone d'Oro dell'edizione 67 della Mostra, ma senza dimenticare le possibilità dello spagnolo Balada triste de trompeta di Alex de la Iglesia (sarebbe la prima volta, proprio come ai Mondiali di Calcio, che la Spagna si aggiudica il premio più ambito...), si fanno sempre più insistenti le voci di un ritorno al Lido di Sofia Coppola, regista di Somewhere, film che probabilmente potrebbe ottenere il Leone d'Argento per la Regia. Mai come quest'anno, poi, la lotta per la Coppa Volpi (maschile e femminile) è a dir poco ardua e, come sempre, bisogna ragionare per incastro, ricordando che il regolamento del Festival prevede un solo premio per ogni film in gara: così la Catherine Deneuve di Potiche potrebbe "accontentarsi" del Premio della Giuria al film di Ozon, lasciando campo libero alla nostra Alba Rohrwacher de La solitudine dei numeri primi, mentre sul fronte maschile (e il passaggio del film quest'oggi potrebbe essere un indizio...) a spuntarla potrebbe essere il Paul Giamatti de La versione di Barney. Ma attenzione anche a Vincent Gallo - ancora al Lido perché oggi passava il suo corto The Agent - che tra un "cicchetto" (la trattoria a menu fisso 13 euro dove si reca ormai da cinque sere consecutive...) e l'altro, potrebbe dire la sua grazie all'interpretazione radicale di Essential Killing, muto dall'inizio alla fine del film per Jerzy Skolimowski. Per quello che riguarda il premio Marcello Mastroianni per l'attore emergente, infine, la lotta si restringe tra la piccola Elle Fanning di Somewhere e l'esplosiva Venere nera di Abdel Kechiche, Yahima Torrès. E tutti gli altri? Li trovate qui a destra, sono quelli che abbiamo amato di più... E per i quali continuiamo a fare il tifo.

e di adnkronos.it
Quando mancano solo tre giorni alla fine del concorso della Mostra del cinema di Venezia, la critica sembra aver decisamente gradito i film in cartellone. Per i critici online al comando del toto-Leoni ci sono 'Potiche' e 'Silent Souls', per la carta stampata 'Noi Credevamo' e 'Post Mortem'.

Più di 40 tra le principali webzine presenti ai festival con i loro inviati votano giorno dopo giorno i film in concorso, eleggendo alla fine il migliore, che si aggiudicherà il Mouse d'Oro, il premio della critica online nato nel 2009 su idea del sito Hideout.it, Ad oggi 11 film su 18 sono promossi a pieni voti. In testa al momento "Potiche" di Ozon (media 7.5), segue "Silent Souls" del russo Fedorchenko (7.4), e "Detective Dee and the Mystery of Phantom Flame" di Hark Tsui (media 7,3). Viaggiano attorno al 6 "Norwegian Wood", "La pecora nera", "Noi credevamo" e "Attenberg". Bocciati solamente "Miral", "Happy Few" e "Promises Written in Water" (media 3.2).

Molto alti complessivamente anche i voti che i critici della carta stampata assegnano ogni giorno su Venews, il daily della Mostra: "Noi credevamo" di Martone viaggia tra le 5 e 4 stelline in compagna del cileno "Post Mortem". Ottimi voti anche per il russo "Silent Souls" (media 4 stelline), il film sorpresa "The Ditch"(media 3 stelline e mezzo), "Essential Killing" (media 3 stelline e mezzo) e "Meek's Cutoff" (media 3 stelline). Per Repubblica "La Passione" di Mazzacurati e "Post Mortem" di Larrain ottengono 5 stelline su 5. Per Il Corriere della Sera il massimo dei voti va a ben 3 film "Post Mortem", "The Ditch" e "Silent Souls". Per la Stampa il capolavoro della Mostra è "Potiche", per il Messaggero e L'Unità "Noi Credevamo", il Foglio assegna invece il massimo dei voti a "Balada triste de trompeta" e "Potiche", mentre per il Manifesto il punteggio pieno va 6 film.

E all'appello mancano ancora 6 film del concorso, compresi gli attesissimi "Road to Nowhere" di Monte Helmann, "Barney's Version" Richard J. Lewis e l'ultimo dei film italiani in gara, "La solutidine dei numeri primi" diretto da Saverio Costanzo e tratto dall'omonimo romanzo bestseller di Paolo Giordano. M per conoscere i gusti della giuria presieduta da Tarantino e composta da Guillermo Arriaga, Ingeborga Dapkunaite, Arnaud Desplechin, Danny Elfman, Luca Guadagnino e Gabriele Salvatores, bisognerà invece aspettare la cerimonia di premiazione dell'11 settembre.

Sono aperte le scommesse!

lunedì 6 settembre 2010

Attenta Tatangelo...


da Leggo.it

Per Abbey Johnston e Lisa Parker, teenager di Leamington, vicino Coventry (Gran Bretagna), dimenticare l'esibizione ai provini della versione d'oltremanica di X Factor non sarà affatto facile. Le due ragazze, 17 e 18 anni, definite "le concorrenti con l'atteggiamento peggiore di sempre" dal guru e giudice del talent Simon Cowell, sono diventate infatti il bersaglio del pubblico ancora prima di cantare. Le immagini sono state trasmesse ieri sera durante la terza puntata di X Factor.
Appena salite sul palco, Lisa si rivolge al giudice Louis Walsh, rivelandogli che Abbey impazzisse per lui. "Lei la ritiene interessante, anche se è vecchio", dice Lisa, scatenando l'ira dell'amica ma anche del pubblico, che inizia a prenderle di mira con i 'boo'. "Perché ridete? Piantatela, state zitti", urla la ragazza, in preda al panico, prima di abbandonare il palco. Dopo pochi secondi, le due tornano on stage per far sentire finalmente la loro voce, ma l'esibizione in That's my goal di Shayne Ward è da dimenticare. Sommerse dai fischi, le due smettono di cantare, per subire il rimprovero di Cowell e di Natalie Imbruglia, quarto giudice al posto di Dannii Minogue. "Chi sei tu, posso saperlo?", le ribatte Lisa, ed è la goccia che fa traboccare il vaso: la Imbruglia scoppia a ridere, Abbey prende l'amica e la trascina fuori, non prima di colpirla con una gomitata in pieno volto, lasciando pubblico e giudici letteralmente esterrefatti. "Ma ho visto bene? L'ha colpita in faccia?", esclama incredula Cheryl Cole. Le due hanno poi continuato a litigare anche dietro le quinte, dove hanno ricevuto anche un messaggio dai quattro giudici: i loro erano quattro 'no'. Chissà perché.

Boxe, che strepitoso week end


Arriva il freddo, comincia ad arrivare anche la grande boxe! In questo fine settimana se le sono date di santa ragione, con difese mondiali e conquiste di titoli importanti. Per ora i pesi sono ancora leggeri leggeri, ma dato il preambolo, confidiamo in una grande stagione.

Ecco un po' di estratti da boxeringweb.it


Burns contro Martinez, sicuramente il più bell'incontro del weekend per il titolo WBO dei Piuma


Al termine di uno dei più bei match del 2010 il 27enne scozzese Ricky Burns (29-2, 7 K.O.) porta a casa la cintura WBO dei pesi piuma infliggendo la prima sconfitta al portoricano Roman Martinez (24-1-1, 15 K.O.) , suo coetaneo, che era in possesso del titolo. E' stata la vittoria della condizione atletica e di una superiore tecnica pugilistica. Burns è un pugile a cui difetta la potenza, non certo la cifra tecnica nè il cuore, Martinez per contro picchia più duro ma si scompone facilmente ed è calato vistosamente nelle ultime riprese.
Eppure l'inizio è stato quasi drammatico per lo scozzese che dopo aver condotto i primi 2 minuti del match si è ritrovato a terra su un uno due jab sinistro-diretto destro al volto del portoricano che era sì più lento ma che appariva molto più efficace. Burns è stato bravo ad assorbire il colpo, soprattutto psicologicamente, e a risalire poco a poco la corrente muovendosi molto sul ring, partendo per primo e portando con frequenza un bel montante destro al volto quando i due pugili si ritrovavano a corta distanza, colpo di fronte al quale Martinez non trovava contromisure. Terza e quinta ripresa erano molto intense e difficili da aggiudicare perché Martinez, dominato tatticamente nei primi due minuti, riusciva come in altri round a risalire la corrente nell'ultimo. Martinez ha lavorato molto al corpo soprattutto nel 6° round e i frutti si sono visti nel successivo quando Burns è stato preso da un selvaggio gancio sinistro che gli toglieva le gambe costringendolo a una affannosa difesa che lo ha portato sull'orlo della disfatta sotto l'incalzare del portoricano. Lo sforzo però portava Martinez a un primo calo ma nel 9° round ancora una volta Martinez emergeva nel finale mettendo in chiara crisi Burns che assorbiva dei duri ganci al volto appoggiandosi alle corde. Il calo di Martinez era però molto vistoso nel finale, soprattutto nella dodicesima e ultima ripresa quando rischiava l'atterramento sotto i ganci al colto dello sfidante scozzese. Sul nostro cartellino (115-114) era questa la ripresa che dava il titolo a Burns mentre i giudici erano più generosi con un 115-113 e due115-112 a suo favore.
Burns, già sfortunato sfidante europeo anni fa e campione del Commonwealth, non era certo favorito ma è stato sorprendente e si è presentato in una forma impeccabile. Martinez, che aveva conquistato il titolo a Manchester demolendo Nicky Cook ed era alla terza difesa, ha confermato di essere un ottimo combattente ma non di avere la qualità tecnica di alcuni suoi connazionali e soprattutto di essere troppo vulnerabile in difesa.
Una rivincita però sarebbe oltremodo interessante.

Miranda contro Cesaril, primadifesa del titolo WBO pesi mosca

Nell’Arena Solidaridad di Monterrey nel Nuevo León, in Messico, il 30enne messicano Julio Cesar Miranda (33-5-1; 26 ko), ha bellamente difeso per la prima volta il titolo WBO dei pesi mosca, superando per abbandono al 9° round, Miranda_julio_cesaril 34enne colombiano Ronald Ramos (29-9-3; 15 ko).
ll campione ha costantemente dominato e ha inviato Ramos al tappeto nella prima ripresa, grazie ad un destro alla mascella; l'ha poi ferito con un gancio destro alla quinta e ha continuato il proprio dominio nelle successive, costringendo il colombiano all’abbandono al nono round.
Il pugile di casa aveva conquistato la cintura iridata nello scorso mese di Giugno, demolendo in cinque riprese il mancino filippino Richie Mepranum.

Le difese dei titoli mondiali di Romero e Solis

Inquadrati dalle telecamere di Fox Sports, all’interno del suggestivo scenario del Coliseo Olimpico di Guadalajara, in Messico, di scena ben due Campionati del Mondo.
Nei minimosca,il 34enne messicano Omar Nino Romero (30-3-2; 12 ko) ha stupendamente difeso la cintura iridata Wbc, superando il 26enne colombiano Ronald Barrera (27-8-2; 17 ko) per abbandono alla 6^ ripresa. A decidere il match, il ritmo e il numero di colpi portati da Romero, che hanno frastornato Barrera, campione Fecarbox. Si potrebbe dire che il colombiano ha capito poco del combattimento e alla fine, anche se i colpi del messicano non sono quelli che fanno male, il loro numero è stato sufficiente per portare alla conclusione prima del limite.
Più spettacolare il match valido per l’interim Wba dei superpiuma, dove il campione, il 30enne messicano Jorge Solis (40-2-2; 29 ko) ha dato un’autentica lezione di pugilato, pur nella brevità dell’incontro, all' imbattuto 24enne colombiano Francisco Cordero (23-1-0 15KO). “Coloradito” ha chiuso il match alla 6^ ripresa, ma aveva spedito al tappeto lo sfidante una volta per ciascuna delle precedenti riprese. Alla luce di quello che s’è visto, Cordero s’è dimostrato troppo acerbo per un simile incontro.
Sullo stesso ring, in un bel match sulle 10 riprese, il superpiuma messicano Rafael Guzman (26-2-0; 18 ko) ha battuto per kot alla 5° ripresa il connazionale Sergio Lopez (11-2-0; 8 ko). Con questa vittoria, il 24enne Guzman, prosegue il suo cammino di rilancio in chiave continentale, dopo la terrificante sconfitta alla prima ripresa contro Carlo Cardenas, nello scorso Marzo.

In più c'è stata anche la difesa del titolo mondiale IBF dei Welter, anche se Jan Zavek è riuscito a mantenere il titolo, è stata un gran battaglia con Rafal Jackieviccz

giovedì 2 settembre 2010

Quelli che... Roma Ladrona


Dato che da poco Affari Italiani.it ha pubblicato un sondaggio su come la Lega sia il partito più morale in Italia, io faccio la mia riportando 4 episodi esemplari su quelli che Roma ladrona, che la Terronia degli sprechi e vari altri ameni slogan su quanto costa la politica al povero lavoratore del Nord

Al numero 1:
"La tangente del '92"
tangente da 200 milioni da parte della Montedison, per le elezioni del 1992. La tangente è stata versata da Marcello Portesi, che si occupava dei rapporti del gruppo Ferruzzi con la politica, direttamente nelle mani dell'allora tesoriere Alessandro Patelli. Dalla somma deposta in un ufficio della sede milanese del partito, nottetempo sparirono 150 milioni per opera di un non ancora identificato ladro. Nonostante le veementi negazioni iniziali, Bossi fu condannato ad 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento ai partiti. Le parole testuali di Gianfranco Miglio, l'ideologo della Lega, davanti ai giudici furono:"Patelli è stato un martire che si è dovuto prendere la colpa per coprire Bossi. Umberto mi disse: ‘Ho stabilito buoni rapporti con il gruppo Ferruzzi, ci aiuteranno’. Intendeva dire che aveva avuto dei segnali per cui il gruppo Ferruzzi avrebbe versato denaro alla Lega".

Al numero 2
Il "Paradiso di Bossi"
Una cordata di imprenditori leghisti, che guarda un po' sono anche esponenti di primo piano del partito come Maurizio Balocchi, Edouard Ballaman, Stefano Stefani, Giancarlo Pagliarini, Enrico Cavaliere e pure la moglie di Bossi Manuela Marrone, tenta un grosso investimento immobiliare in Croazia, a Salvore. L'obbiettivo è quello di costruire un villaggio turistico, il risultato è un pasticcio ancora insoluto, finito in tribunale per bancarotta fraudolenta e bancarotta patrimoniale semplice, e con la cessione di un casinò croato a dei criminali internazionali. Per quanto i protagonisti cerchino di negarlo, la politica c'entra eccome: per esempio attraverso un conto corrente della Lega Nord, sono transitati 280 milioni nell'ultimo tentativo di tenere a galla la società che stava compiendo l'operazione, la Ceit di Montegrotto.
Per chi ne avesse voglia la storia è raccontata in un articolo di Diario fatto da Gianni Barbacetto e rintracciabile qui e in articoli del gazzettino rintracciabili qui

Al numero 3
"Verso la luna di miele con l'auto blu"
Le auto blu di Ballaman, in uno splendido articolo di Gian Antonio Stella, tratto da Corriere. Il presidente del consiglio regionale del Friuli usava con tale disinvoltura l'auto blu (trasferte meneghine per veder giocare la Padania, firma del rogito per l'acquisto della casa al mare, viaggio all'aeroporto per luna di miele...) da togliersela da solo e farsi rimborsare 3200 euri mensili per l'utilizzo dell'auto propria.

Al numero 4
"Parenti serpenti"
Tra i più noti:

Franco Bossi, fratello del senatur, terza media, gestore di un autoricambi. Scelto come assistente accreditato all'europarlamentare Matteo Salvini nel 2004;

Riccardo Bossi, figlio del primogenito, tuttora incapace di prender laurea e mediocre pilota di rally. Scelto come assistente accreditato all'europarlamentare Francesco Speroni;

Renzo Bossi, figlio di secondo letto del senatur, classe 1988 e storica incapacità nel prendere la maturità, ora è iscritto all'università, all'estero, non si dove, studia economia; candidato ed eletto al consiglio regionale lombardo per ovvi meriti.

Le mogli di Ballman e Balocchi: i due quando erano rispettivamente Questore alla Camera e Sottosegretario agli interni, hanno assunto come assistenti nel proprio ufficio uno la moglie dell'altro, raggirando con semplice genialità la legge che impedisce di assumere i propri parenti.

numero 5
"finanziamenti siciliani"
Durante la puntata di Report del 15 marzo 2009, Milena Gabanelli tira fuori due estratti conto, per una cifra totale che supera i 500 mila euro, versati direttamente dalla Lega Nord sul conto del Movimento per l'Autonomia, il partito per l'autonomia della Sicilia di Raffaele Lombardo, una contraddizione che nessuno ha ancora capito! Il video lo trovate qui

Tanto per non dimenticare.

lunedì 30 agosto 2010

Segura manda al tappeto Calderon in un match spettacoalre


Davvero un bell'incontro! A me i piccoletti divertono molto, ma in questo caso anche chi predilige categorie di peso maggiori non avrà difficoltà ad appassionarsi al match. Due pugili ben assortiti, in grande condizione per l'unificazione dei titoli Wbo e Wba dei Minimosca.
L'ha spuntata Segura e la sua potenza devastante, concentrata nei suoi 49 Kg. La classe e la mobilità di Calderon sono bastati a contenere la potenza di Segura per 8 riprese. Poi un gancio destro al corpo, culmine di una fase di pressing asfissiante da parte del messicano, iniziata già nelle due riprese precedenti, ha messo Ko il portoricano. Accasciato, non si è più rialzato dall'angolo in cui è crollato.
Bravi entrambi!
Notevoli gli scambi nella 7 ripresa

Su youtube due sintesi del match... le trovate qui:

http://www.youtube.com/watch?v=Z4WBJ3ZMx1U
http://www.youtube.com/watch?v=h2ORdGD1KuU&feature=related

sabato 28 agosto 2010

Calderon vs Segura, per il regno dei Minimosca


Stasera, per la cronaca sabato 28 agosto, imperdibile occasione per gustarsi un po' di boxe. Due pugili molto amati dal pubblico si contenderanno definitivamente il trono mondiale dei minimosca:

Ivan Calderon ( 34-0-1) VS Giovanni Segura (24-1-1)

Il primo è portoricano ed è il campione mondiale Wbo della categoria, il secondo è messicano e detiene il titolo Wba. Entrambi sono, ovviamente, due nanetti ma l'incontro è di sicuro interesse e non mancherà lo spettacolo. I due pugili sono ottimamente assortiti, il campione di Portorico è agile e veloce, molto difficile da colpire, esperto e con un jab sinistro molto efficace. Il messicano "Guerriero Azteco" è giovane ed esplosivo, dotato di una combinazione montante-gancio destro con cui ha già fatto terminare prima del limite 20 incontri. L'incontro si tiene in Portorico, al Coliseo Mario ‘Quijote’ Morales di Guaynabo e non verrà trasmesso in diretta in Italia... al solito, nel buco di culo del mondo pugilistico!

La Mostra della Laguna epilogo


Ultima puntata del breviario per i film in concorso a Venezia 67. Come al solito calendario delle proiezioni e brillante anticipazione. Nei prossimi giorni gli specialoni sulla Settimana Internazionale della Critica e Orizzonti e Retrospettive varie.
Intanto per oggi

Sabato 11

19:00 Sala Grande
PREMIAZIONE, a seguire proiezione di uno dei film vincenti... vedo già la scena per la selezione della pellicola: nel parterre di soli invitati, come in corriera alla gita delle scuole medie.
-Mettiamo su questo?-
-Daje!-

STOP; è sabato per tutti!

venerdì 27 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap6


E' quasi finito questo snervante viaggio all'interno della rassegna Venexiana, l'infarinatura dei titoli mainstream della biennale è quasi completa. Oggi l'utilissimo compendio prevede:

Giovedì 9 settembre

19:30 Sala Grande
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI di Saverio Costanzo; riduzione cinematografica del fortunato libro di Paolo Giordano (qui sceneggiatore)... ritratto della borghesia italiana... a mia mamma il libro è piaciuto tantissimo e non vede l'ora di vedere il film...

22:00 Sala Grande
13 ASSASSINS di Takashi Miike; visto il trailer, ci sono samurai, sangue, varie armi da taglio e perfino esplosioni... cosa chiedere di più da questo cappa-e-spada giapponese aggiornato e truculento?

E tanto per rimanere in tema
00:30 Sala Grande
Fuori concorso
ZEBRAMAN: ZEBRA CITY NO GYAKUSHU sempre di Takashi Miike; per la prima volta in Europa!

Invece venerdì 10 settembre

17:00 Sala Grande
ROAD TO NOWHERE di Monte Hellman; il regista è ormai leggendario e torna alla regia dopo non mi ricordo più quanti anni, con una videocamera digitale grande quanto una macchina fotografica. E cosa ti va a fare? Un thriller con Fabio Testi!

19:30 Sala Grande
BARNEY’S VERSION di Richard J. Lewis; autobiografia di Barney Panofsky, un avventuroso ebreo, con Dustin Hoffman, tratto dal libro di Mordecai Richler.

22:15 Sala Grande
DREI di Tom Tykwer; triangolo amoroso di quarantenni fuori di testa, il regista è quello di LOLA CORRE.

giovedì 26 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap5


Venezia 67: consigli per gli acquisti...

Martedì 7 settembre

16:45 Sala Grande
PROMISES WRITTEN IN WATER di Vincent Gallo; seconda fatica portata in laguna dall'amico di Paris Hilton, questa volta anche in veste di regista. Racconto dell'agonia di una ragazza e delle sue volontà postmortem.


18:30 Sala Grande
NOI CREDEVAMO di Mario Martone; film su quattro pagine ancora poco chiare dell'Unità d'Italia. Nei quattro episodi cast italico d'eccezione. Martone è quello di Morte di un matematico napoletano.

22:30 Sala Grande
BALADA TRISTE DE TROMPETA di Álex de la Iglesia; lui è un regista basco molto interessante, il film parla di due clown costretti ad arruolarsi alla milizia franchista... sorpresa?

Invece mercoledì 8

15:00 Sala Grande
ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari; altro piccolo titolo su cui puntare. La pellicola franco-greca, racconta il percorso di formazione di una ragazza misantropa con la passione dei documentari.

21:45 Sala Grande
VENUS NOIRE di Abdellatif Kechiche; ispirato alla storia vera della sudafricana "Saartjie" Baartman. Condotta schiava nell'Europa dell'800 e costretta a girarla in un circo di freaks, per il suo culone.

Anche due attesi fuori concorso:
17:00 Sala Grande
SORELLE MAI di Marco Bellochhio; docu-film in sei episodi con protagoniste le vere sorelle del grande autore italiano.

19:45 Sala Grande
THE TOWN di chefineavevafatto Ben Affleck; storia di un rapinatore di banche che ci prova con la donna presa in ostaggio il giorno prima... mah!

mercoledì 25 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap4


Eccoci al quarto memo di consigli su cosa andare a vedere alla Sala Grande, per Venezia 67... anche oggi 2 giornate spalmate in un post.

Domenica 5

alle 17:00
MEEK’S CUTOFF di Kelly Reichardt, altro film americano in concorso: la Reichardt è una regista indipendente amata dalla critica, il film (in Italia col titolo di PIONIERI) parla della traversata dell'Oregon da parte di tre famiglie, nel 1845. Protagoniste tutte al femminile, tranne la guida indiana!

Alle 19:30
Di Renjie zhi Tongtian diguo (Detective Dee and the Mystery of Phantom Flame) di Tsui Hark. Un Thriller in costume ambientato nell'antica Cina, di quelli che piaccion tanto ad Hu Jintao, sull'ascesa ad imperatrice di Wu Zetian, la prima donna sul trono cinese.

Alle 22:00
POST MORTEM di Pablo Larraín. Il giovane regista cileno (memorabile TONY MANERO) sceglie di raccontare ancora una volta la dittatura di Pinochet attraverso un altro personaggio strampalato, l'impiegato di un obitorio.

Per quanto riguarda sabato 6 settembre

alle 17:30
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski. Titolo molto atteso, con Vincent Gallo ed Emanuelle Seigner, di un grande regista polacco. Thriller praticamente muto che racconta il percorso pieno zeppo di morti ammazzati di un talebano trapiantato all'estero. Per Gallo potrebbe essere Coppa Volpi... ma anche un disastro assoluto!

alle 22:00
Film a sorpresa

segnalo alle 19:30, fuori concorso
VALLANZASCA – GLI ANGELI DEL MALE di Michele Placido. Nuovo capitolo della cinestoria italiana di Placido, dedicata alla vita del brigante milanese.

venerdì 20 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap3


Oggi sunto di ben due giorni di promozione, sempre e solo Venezia 67... per ora.
Venerdì 3 e sabato 4 settembre

alle 17 HAPPY FEW di Antony Cordier, secondo lungometraggio del giovane autore francese. Commedia che gira su un quadrato amoroso, fragilità e confusione di sentimenti, sviscerati all'europea.

alle 19:30 SOMEWHERE di Sofia Coppola. In quante attendevano la nuova fatica della Coppola jr? Comunque trattasi di crisi di mezza età di attore Holywoodiano dissoluto che riceve la visita inaspettata della figlia. Parata di stelle italiane tra cui Valeria Marini.

alle 21:30 primo premio che finisce ad oriente: Leone d'Oro alla carriera a John Woo e presentazione fuori concorso del suo JIANYU (REIGN OF ASSASSINS), spettacolare action movie in costume di un grande maestro.

Invece sabato

alle 17:00 OVSYANKI(SILENT SOULS)di Aleksei Fedorchenko. Drammatico e tristissimo lungometraggio su un triangolo amoroso in cui il terzo vertice sono le ceneri della ex-moglie di lui.

alle 19:30 POTICHE di François Ozon. Commedia ambientata nelle lotte operaie della Francia deglai anni '70, dal punto di vista del padrone e della padrona: lui viene sequestrato dagli operai, lei prende le redini della fabbrica ecc.

Alle 21:30 LA PASSIONE di Carlo Mazzacurati. Il regista gioca in casa, con una storia molto particolare, sempre dalla parte degli sfigati, con Silvio Orlando e Corrado Guzzanti.

Alle 23:00 fuori concorso, anche La Passione di Turturro

giovedì 19 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap2



Continua la presentazione ragionata del calendario de La Mostra in Sala Grande, tanto per arrivare preparati a Settembre... per ora vi bastino i partecipanti di Venezia 67, e i fuori concorso più allettanti. Per la settimana della critica e retrospettive varie ci sarà lo specialone!

Oggi tocca a al 2 Settembre, giovedì

Alle 16:45 debutta il primo italiano in gara LA PECORA NERA di Ascanio Celestini: l'attore romano porta sul grande schermo, assieme a Giorgio Tirabassi e Maya Sansa, i racconti del suo bellissimo spettacolo teatrale... mi incuriosisce vedere come i suoi tempi da palcoscenico si adatteranno alla cinepresa, sperando che la sua vena poetica-tragica-comica trovi un altro, efficace, modo di esprimersi

Alle 19:00 MIRAL di Julian Schnabel, il regista è quello di Lo scafandro e la farfalla e Basquiat. Questa volta gira una storia di Rula Jebreal, giornalista palestinese arcinota in Italia, che nel libro La strada dei fiori di Miral, traccia un affresco corale di alcune donne israeliane e palestinesi. Regista e giornalista hanno coscritto la sceneggiatura.

E alle 21:30 non poteva mancare il partecipante dal sol-levante
NORUWEI NO MORI (NORWEGIAN WOOD)di Tran Anh Hung, tratto dall'omonimo (anche se qui è uscito come Tokyo blues...) meraviglioso libro di Haruki Murakami. Compito molto difficile per Tran Anh Hung, che però è un cineasta navigato, anche se giovane: ripescatevi Cyclo, Leone d'Oro nel 1995.
.
Da segnalare, fuori concorso, THE LAST MOVIE di Dennis Hopper , film del 1971, in odor di leggenda, fatto con la carta bianca ottenuta dopo il successo di Easy Rider. Alle 00:00

mercoledì 18 agosto 2010

La Mostra della Laguna cap1


Inizia il 1 settembre, ci sono un sacco di nomi grossi, c'è Tarantino come presidente della giuria e una parata di stelle internazionali più nutrita che mai... una kermesse tutt'altro che di basso profilo, anzi, alla faccia della crisi, l'industria cinematografica si mostra a testa alta-petto in fuori in una delle sue manifestazioni più blasonate.
Ecco un po' di informazioni sull'apertura, in cui all'inaugurazione spero ci sia un Novello Cavallo Pazzo che urla a Marco Muller-Baudo

-Tanto è tutto truccato, vincono sempre gli asiatici!!!!-

Si inizia con BLACK SWAN, ultima fatica di Darren Aronofsky, quello di The Wrestler (Leone duro nel 2008).
Nel film ci sono Natalie Portman, Mila Kunis e Vincent Cassel e Winona Ryder La storia è un thriller ambientato nel mondo della danza in cui la Portman e la Kunis cercheranno di scannarsi.
In prima mondiale, dopo l'inaugurazione, intorno alle 19:00.

Lo segue alle 22:00 il fuori concorso INGWU FENGYUN – CHEN ZHEN (LEGEND OF THE FIST: THE RETURN OF CHEN ZHEN) di Andrew Lau.
In mandarino, sottotitolato, l'imperdibile terzo episodio del personaggio che fu di Bruce Lee. Azione e superproduzione dall'Asia... con furore

E alle 00:00 fuori concorso, perché altrimenti non ci sarebbe storia...
MACHETE di Robert Rodriguez ed Ethan Maniquis. Attesissimo spin-off di Grind-house, che non piacerà a Fofi, ma di sicuro divertirà!

Quando si dice partenza col botto!

lunedì 16 agosto 2010

Thanks Juggalos!


Hanno tentato di linciare Tila Tequila, questo il resoconto preso da

www.myfoxatlanta.com
in inglese, of course, ma per invogliarvi a tradurre, prima c'è anche un piccolo resoconto tratto da
www.corriere.it

LOS ANGELES - Tila Tequila è stata aggredita mentre era sul palco a Chicago, durante il festival Gathering at Juggalos, e ha dovuto essere medicata.

Il suo portavoce ha detto a E!Online che l'attacco è stato terribile e che c'é stata una denuncia. Parte del pubblico ha iniziato a tirarle oggetti durante la sua esibizione.

'Dei ragazzi mi tiravano delle pietre enormi, bottiglie di birra che mi hanno tagliato l'occhio, mi hanno quasi bruciato i capelli con i petardi e mi hanno perfino tirato escrementi" ha detto la starlette al sito Tmz.

Tila Tequila Attacked at Juggalos Music Festival

(NewsCore) - A sheriff in the Illinois county where online star Tila Tequila was pelted with feces, rocks, glass, and fireworks while performing at the Gathering of the Juggalos music festival said “things got out of hand” at the event, TMZ reported Sunday.

Hardin County Sheriff Tom Seiner said deputies were already on the scene at the Gathering in Cave-in-Rock, Ill., due to reports of a stabbing when Tequila, 28, took the stage.

Recounting the Saturday incident to TMZ, Tequila wrote, “DUDES were throwing HUGE STONE ROCKS in my face, beer bottles that slit my eye open, almost burnt my hair on fire cuz they threw firecrackers on stage.”

Seiner said Tequila, who became a star on MySpace, also complained that feces were thrown while she performed.

When Tequila left the stage with her bodyguard and other security personnel, she said a large crowd of people followed them to her trailer, surrounded it and broke the trailer’s windows.

Seiner said officers will be checking YouTube for videos of the event in the coming days to see if there is video of the attacks on Tequila, but said it is difficult to identify perpetrators in a crowd of thousands. He called the Gathering of the Juggalos a "nightmare."

TMZ on Sunday posted a 12-second video clip of Tequila's performance. In the video, one audience member is seen trying to get on stage before getting thrown off by security. Moments later, items start flying from the audience towards Tequila.

In the video Tequila is heard screaming, "I ain't going nowhere!" while she performed on stage.

Comedian Tom Green came on stage to try to diffuse the situation but the crowd continued to hurl objects at Tequila.

Tequila said Saturday that she would sue the organizers of the Gathering. “Pretty soon the owners who run the Juggalos will be bankrupt,” she wrote on Twitter. “My attorney Alan is already on it. This is disgusting behavior from men.”

The Gathering of the Juggalos is an annual music and wrestling festival organized by the Michigan rap group Insane Clown Posse (ICP). This year’s Gathering lineup featured Lil’ Kim, Naughty by Nature, comedians Tom Green and Gallagher, porn actor Ron Jeremy and many others, in addition to ICP and Tequila.

Devoted ICP fans are known as Juggalos, and often wear clown makeup in imitation of members Violent J and Shaggy 2 Dope.

Juggalos have been classified as a gang in at least four U.S. states, though fans claim Juggalos are a “family” and not involved in organized gang activity.

sabato 29 maggio 2010

Paccottiglia cinese


Il Panchen Lama è la seconda autorità religiosa del buddhismo: tanto per dire, sarebbe il religioso a cui verrà affidato il compito di scovare la reincarnazione dell'attuale Dalai Lama.
"Ecchissene?"
E invece sulla sua figura si gioca una determinante partita politica, in quell'eterno scontro tra Cina e Tibet.
"Maddai?"
Si: l'attuale Panchen Lama, quello vero, riconosciuto dai tibetani e ufficializzato dal Dalai, è sparito, assieme alla sua famiglia, il giorno dopo la sua nomina. Aveva 5 anni ed è stato rapito dalle autorità cinesi e messo sotto "tutela", correva l'anno 1995. Ma, in un grossolano gioco delle tre carte, al suo posto è spuntato un nuovo Panchen Lama: quello riconosciuto da un'apposita commissione del Partito Comunista Cinese.
Del primo non si hanno più tracce e viene ricordato, sempre più sbiadito, dalla stampa internazionale ogni 25 Aprile, il suo compleanno. Ogni tanto lo danno anche per morto. Il secondo invece è un ragazzotto timido e impacciato, dall'aria anche un po' tonta, che il regime cinese usa in qualche occasione ufficiale, per dimostrare la teoria della cattiveria e dell'intolleranza tipicamente tibetana.
Ma la sua importanza risalterà una volta morto l'attuale Dalai Lama, quando qualcuno dovrà sceglierne il successore.

Per capirne di più leggetevi questo sunto di Federico Rampini
tratto da Repubblica 2009

È l'anniversario che la Cina ha deciso di cancellare. Oggi compie vent'anni il Panchen Lama, la seconda autorità spirituale del buddismo tibetano, il "vice" del Dalai Lama alla guida del suo popolo. Ma Gedhun Choeky Nyima - questo il nome del vero Panchen Lama - è invisibile dall'età di sei anni. Poco dopo la sua investitura da parte del Dalai, il 14 maggio 1995, il bambino fu sequestrato con tutta la sua famiglia dalla polizia cinese. Quello che divenne "il prigioniero politico più giovane del mondo" da allora è recluso in un luogo segreto. La sua colpa è imperdonabile: per il solo fatto di esistere, il Panchen incarna l'autonomia di un potere spirituale che lo ha scelto senza prendere ordini dal governo.


L'ultima violenza su di lui il regime di Pechino l'ha commessa alcuni giorni fa, lasciando filtrare indiscrezioni sulla sua morte. Nessun annuncio ufficiale - altrimenti il governo dovrebbe fornire spiegazioni e prove sull'improvviso decesso di un ventenne - ma solo voci. Che gli esuli tibetani vicini al Dalai Lama definiscono false. Forse per vie imperscrutabili riescono ad avere notizie su di lui.


Alla vigilia di questo compleanno proibito, i cinesi non si sono limitati a diffondere insinuazioni sulla morte del loro giovane prigioniero. Pechino ha deciso di esibire in due eventi ufficiali il suo "gemello comunista": il Panchen del regime. Quasi coetaneo dell'altro (ha 19 anni), etnicamente tibetano anche lui ma figlio di due membri del partito comunista, questo si chiama Gyaincain Norbu. Nel 1995, non appena catturato il vero Panchen, la controfigura venne investita solennemente dal governo. Secondo le autorità cinesi è lui l'undicesima reincarnazione del "grande studioso" della setta Gelugpa. Il Panchen filo-cinese non è mai stato accettato dai suoi connazionali, che gli negano ogni legittimità. Senza la benedizione del Dalai, per i fedeli è un impostore. Perciò anche lui ha finito per trascorrere infanzia e adolescenza come un detenuto. Per paura che i tibetani potessero influenzarlo le autorità lo hanno allevato a Pechino, in un convento politically correct, sotto il controllo del partito. I maestri di dottrina gli insegnavano il patriottismo (cinese), la fedeltà al governo, il mandarino e l'inglese: utili per farne un futuro portavoce urbi et orbi. Per anni le sue apparizioni in pubblico sono state rare e protette da una scorta. In una di quelle occasioni, paracadutato per poche ore nel 2005 nel monastero di Tashilhunpo a Shigatse (storicamente la sede del Panchen) il povero burattino dei cinesi rimase impaurito dal disprezzo dei religiosi.


Nelle foto ufficiali ha la faccia di un bambinone cresciuto, goffo e timido, vittima di un gioco troppo grande per lui. Un mese fa le cose sono cambiate. Il Panchen-di-Pechino è stato lanciato sul palcoscenico a marzo per una celebrazione importante. Ricorreva il 50esimo anniversario della fuga in esilio del Dalai Lama, un giorno di lutto per il suo popolo. Nella stessa data quest'anno il governo ha istituito una nuova festa nazionale: la Giornata dell'Emancipazione dei Servi del Tibet. Un'occasione per celebrare la "liberazione" dalla teocrazia feudale dei lama, grazie al provvidenziale intervento dell'Esercito Popolare di Liberazione sotto la guida di Mao. Il 28 marzo il Panchen comunista è apparso in una cerimonia di Stato a Lhasa. Il giovane era visibilmente agitato, ma ha detto quello che si aspettavano da lui: "Voglio ringraziare sinceramente il partito comunista per avermi aperto gli occhi, così so riconoscere il bene dal male". Poi una stoccata diretta a colui che dovrebbe esserne il padre spirituale. "Sono io stesso discendente di schiavi - ha detto Gyaincain Norbu - e ho imparato a distinguere chi ama il popolo tibetano, da quelle persone senza scrupoli che per motivi di ambizione minacciano la pace". Jia Qinglin, membro del Politburo, ha reso esplicita l'accusa: "Il Dalai ignora i veri desideri del popolo. Vuole la secessione per restaurare l'antico regime feudale".


In un crescendo di visibilità, il Panchen comunista è riapparso al recente Forum Mondiale del Buddismo, organizzato in pompa magna dalle autorità cinesi. Un evento ecumenico: aperto nella città di Wuxi, provincia del Jiangsu, si è concluso a Taipei capitale dell'"isola ribelle" di Taiwan. Dopo il confucianesimo anche il buddismo viene recuperato dai leader cinesi. Purché sia una religione di Stato, il presidente Hu Jintao è convinto che serva a proiettare un'immagine rassicurante della Cina, a rafforzare il suo soft power in Asia. E il giovane Gyaincain Norbu ha fatto il suo dovere. Ai delegati mondiali del simposio buddista ha dichiarato: "Questo evento dimostra che in Cina regna la libertà religiosa". Ha partecipato alle sedute ristrette di alcuni seminari di studio: perfino un incontro con celebri imprenditori sul tema "Filosofia e Business". I magnati industriali che lo hanno incontrato dicono che i suoi interventi sono stati "fonte d'ispirazione". Le foto dell'agenzia Nuova Cina lo ritraggono, occhialuto e intimidito, mentre porge una sciarpa bianca in omaggio al presidente del Congresso del Popolo, Wu Bangguo. L'alto gerarca lo ha incoraggiato a "lavorare alacremente per l'unità del popolo cinese". Zhan Ru, direttore dell'Istituto di studi orientali all'università di Pechino, era anche lui a quel congresso: "E' stato un incoraggiamento per tutti. Eravamo onorati di avere con noi un Budda vivente".


Lo sforzo per osannare il povero burattino è corale. Tradisce il nervosismo di Pechino per il ventesimo compleanno del vero Panchen Lama. La tensione è affiorata ai massimi livelli. Hu Jintao ha lanciato un avvertimento secco a Barack Obama: non vuole che il presidente americano riceva il Dalai Lama, atteso in America tra breve. Il tono è da ultimatum. Sul Tibet il leader cinese è pronto a rischiare un gelo diplomatico con Washington. Forte del suo potere economico-finanziario, Hu Jintao spera di intimidire Obama. Già ci è riuscito con Nicolas Sarkozy, costretto a farsi "perdonare" la visita del Dalai all'Eliseo. Il Sudafrica ha preferito far saltare un summit dei premi Nobel pur di non concedere il visto al leader tibetano in esilio.


Dietro la durezza cinese spunta la partita cruciale: la successione del 73enne capo spirituale. Pechino ha già annunciato che alla sua morte spetterà al potere politico la scelta del prossimo "reincarnato": come all'epoca della dinastia imperiale dei Qing, secondo le ricostruzioni degli storici revisionisti di regime. Pur di evitare questa sopraffazione il Dalai Lama ha accennato a una contromossa: cambiare le regole e procedere a un'elezione democratica del suo successore. Chissà se il suo discepolo ventenne, ovunque si trovi, può intuire la battaglia furibonda che si prepara. Se è vivo oggi passa anche questo compleanno nella solitudine che ormai è il suo destino. Lontano dal Tibet, lontano dai suoi e dal mondo, forse condannato a essere invisibile fino a quando morirà davvero.

lunedì 24 maggio 2010

Hitler icona di style


L'importante è che se ne parli... quindi campagna pubblicitaria perfettamente riuscita!
Condita dal solito sdegno italiota, che mi pare davvero inopportuno:fossero solo questi i problemi dell'Italia saremmo fortunati.
Una provocazione davvero banale, una tipologia di marketing volgare e proprio per questo efficace. Peccato per il tentativo mitigante del titolare dell'agenzia pubblicitaria: "...abbiamo ridicolizzato Hitler...Tra qualche settimana realizzeremo altri manifesti con l'immagine di Mao Zedong."
Vuoi mettere un bel:" abbiamo utilizzato Hitler perché lo riteniamo un icona di stile!"!?
Che occasione sprecata...

fonte: ansa.it

PALERMO - Il presidente provinciale di Palermo dell'Anpi (l'Associazione nazionale partigiani d'Italia) Ottavio Navarra ha inviato una lettera aperta al sindaco di Palermo e ai vertici delle forze dell'ordine e della magistratura per segnalare che in città è stato installato da qualche settimana un enorme cartellone pubblicitario di un negozio di moda con l' immagine di Hitler, in posizione trionfante in divisa militare colore rosa, con la scritta: "Cambia stile".

"Non comprendiamo - si legge nella nota - come le Autorità cittadine abbiano potuto consentire la istallazione di tale cartello e ne chiediamo come Anpi di Palermo l'immediata rimozione". Navarra conclude sottolineando che "questo grave fatto turba gli animi dei democratici palermitani, offende quanti hanno combattuto per abbattere il nazifascismo e viola i nostri principi democratici e costituzionali". Nei giorni scorsi una analoga protesta era stato sollevata da alcuni consiglieri comunali del Pd, mentre l'agenzia che ha ideato la campagna pubblicitaria aveva difeso l'iniziativa sostenendo che il cartellone ha chiaramente un intento provocatorio e non intende in alcun modo fare apologia del nazismo.

Ma mi faccia il piacere!


Inquietante quadretto famigliare a casa Briatore... da brividi!

fonte: corriere.it

MILANO - Elisabetta Gregoraci si agita ancora mentre lo ricorda per telefono. «Un’esperienza terribile. Lo yacht circondato dai gommoni a sirene spianate. Cosa sta succedendo?, ho pensato. Poi almeno quindici persone in divisa sono salite a bordo e mi hanno detto che la barca era sotto sequestro. State scherzando? faccio io. E loro: "No, deve scendere". Insisto: "Volete dirmi che cosa sta succedendo?". Uno risponde: "Io forse glielo spiego, ma lei non capirà"». E in effetti la signora Briatore non ha neanche il tempo per capire. «Mi sono messa a piangere, che altro potevo fare? Ho preso al volo due cose per Falco Nathan e sono scesa giù come mi chiedevano di fare. Ho dovuto lasciare la culla, il fasciatoio, le medicine, i prodotti speciali per la pulizia del piccolo. Tutto, insomma. Questa era diventata la sua casa in attesa che finissero la nostra nuova abitazione a Montecarlo, questione di giorni. È stato un trauma per me e per il bambino».


Il neonato ha compiuto due mesi il 18 maggio, due giorni prima dello spettacolare «arrembaggio» della Guardia di Finanza davanti a La Spezia. Le fiamme gialle hanno preso in consegna lo yacht a tre piani con spa e piscina al termine di un’inchiesta che va avanti da un anno: l’accusa è di evasione di quattro milioni di euro sull’imbarcazione più le accise sul carburante per altri 800 mila euro. «Io ho solo preso in affitto il Force Blue. Non sono un’evasore. Chiarirò ogni cosa», ha spiegato Flavio Briatore, che non era a bordo nel momento in cui l’operazione è stata condotta. Sua moglie, però, c’era. E adesso racconta lo spavento. «Ho perso il mio latte, ecco cosa è successo. E mio figlio si è dovuto abituare in fretta e furia a quello artificiale, il pediatra me ne ha suggerito uno molto buono, pare il migliore, però nessun latte artificiale sarà mai come quello della mamma. Sto prendendo delle cose per farmelo tornare. E sì che lo avevo allattato da subito, pure con sacrifici, perché allattare è una cosa bellissima, ma è anche stancante, un neonato mangia ogni due-tre ore, svegliarsi di notte per accudirlo non è uno scherzo».

Elisabetta Gregoraci non capisce il perché dei modi, a suo dire, tanto bruschi. «Mica stavamo scappando. Lo yacht era già diretto verso il porto. Non potevano lasciarmi due giorni di tempo per portare fuori tutte le nostre cose? E poi, francamente, tutta la vicenda mi è sembrata uno spot televisivo. Poco dopo l’operazione le immagini giravano in tivù. Dov’è finita la privacy?». Adesso Elisabetta è a Londra. In sottofondo si sente Falco, che reclama le attenzioni della madre. Intende denunciare i militari che hanno eseguito l’operazione? «Guardi, so che stanno pensando a tutto i legali di Flavio, non so cosa decideranno». E passa la cornetta al marito. Flavio Briatore interviene con poche parole: «Quello che è successo è successo e basta. Vediamo come si evolverà il processo. Chi ha sbagliato pagherà».

Elvira Serra
24 maggio 2010

martedì 18 maggio 2010

Spegnamo la televisione... per sempre!

Lo lancia facebook e io mi aggrego... il 12 giugno spegnamo la tv e vediamo cosa capita!

fonte: www.trendystyle.it e

Il 12 giugno, spegnere la tv per protesta.

Il dibattito sulla qualità della televisione italiana non è nuovo né, sicuramente, giungerà presto a una conclusione.

Quasi ogni giorno capita di imbattersi, sugli stessi canali televisivi, sui giornali o anche sul web, in articoli, servizi e forum relativi alla ‘natura’ dei programmi che vanno in onda sulle emittenti italiane (ormai, grazie al satellite e al digitale, ce ne sono moltissime, e il loro numero è destinato a crescere).

La sensazione è che la tv italiana abbia subito, negli ultimi tempi, un notevole abbassamento della qualità nei suoi valori medi. Questo significa che, se da un lato è ancora possibile trovare prodotti con alti standard qualitativi, dall’altro sono in costante aumento i programmi considerati ‘trash’ o comunque non di alto pregio.
Per protestare contro la tendenza della tv italiana a mandare in onda trasmissioni sempre più vuote e volgari, su Facebook è nata l’iniziativa ‘No tv day’, che esorta i telespettatori a non accendere il proprio televisore durante l’intera giornata del 12 giugno 2010.
Secondo i promotori del ‘No tv day’, la scelta di non accendere la tv è “l’unico modo che ci rimane per far sentire la nostra protesta”, dato che “se la risposta sarà veramente importante, vedremo chi spenderà soldi per trasmettere la propria pubblicità il 12 giugno”.
Sulla pagina di FB del gruppo ‘Anche io ho smesso di guardare la tv’, a cui si ricollega in maniera diretta il ‘No tv day’, si parla della tv come di “un mezzo di disinformazione. Programmi spazzatura, personaggi privi di ogni correttezza si rimbalzano da un salotto all'altro seguendo copioni di autori imbarazzanti”.
Per questo motivo, gli organizzatori del ‘No tv day’ sottolineano che “l’unico modo che abbiamo noi spettatori di protestare contro questa tv è non guardarla. Far cadere a picco gli ascolti e rivendicare trasmissioni di qualità di approfondimento vero, imparziali e prive di volgarità al servizio dello spettacolo. Non ci sembrano richieste eccessive ma soltanto un messaggio semplice e diretto verso chi fa ogni giorno televisione, verso autori e direttori delle reti”.
Ma una volta spento il televisore, cosa si può fare il 12 giugno? I promotori del ‘No tv day’ danno il seguente suggerimento: “In questa data sfruttiamo parchi, piste ciclabili e spazi aperti per passare la nostra giornata con la nostra famiglia o i nostri amici”.

Fonte televisionando.it

Rimbalza da Facebook un’iniziativa che vuole smuovere gli animi degli ’strateghi’ del palinsesto della tv generalista italiana: per protestare contro una tv sempre più trash e vuota è stato proclamato per il prossimo 12 giugno uno Sciopero dei Telespettatori, un No Tv Day per far sentire la propria ‘voce’ attraverso il crollo degli ascolti e conseguente crollo dei rientri per gli investitori pubblicitari. Certo, un giorno non vale una stagione ma potrebbe essere già un inizio.


“E’ superfluo dire il perchè vogliamo per un giorno tenere spenta la tv. E’ superfluo ogni tentativo di provare a guardare la tv“: così esordiscono gli organizzatori del No Tv Day dalla loro pagina di Facebook, che fanno capo al gruppo Anche io ho smesso di vedere la tv che conta circa 1330 fans. Per ovvi motivi non ne facciamo parte, ma ci sembra comunque una forma legittima e pacifica di protesta per ‘ribellarsi’ a una tv sempre meno propositiva e sempre più schiacciata sul già visto (di cui i cloni Mediaset sono l’ultima forma di epifenomeno), sul trash, sulla maleducazione sfoggiata con orgoglio.

“L’unico modo che abbiamo noi spettatori di protestare contro questa tv è non guardarla. Far cadere a picco gli ascolti e rivendicare trasmissioni di qualità di approfondimento vero, imparziali e prive di volgarità al servizio dello spettacolo. Non ci sembrano richieste eccessive ma soltanto un messaggio semplice e diretto verso chi fa ogni giorno televisione, verso autori e direttori delle reti. In questa data sfruttiamo parchi, piste ciclabili e spazi aperti per passare la nostra giornata con la nostra famiglia o i nostri amici“: continua così la motivazione degli organizzatori. Chissà se andrà in porto: noi ne seguiremo gli sviluppi.

lunedì 17 maggio 2010

Myke Tyson ricomincia dal tofu e dai piccioni



Della serie che 'sa da fa pe campà! Iron Mike, proprio quello che aveva staccato un orecchio a Holyfield adesso è vegetariano e alleva piccioni da corsa... armatevi di traduttore.

fonte www.huffingtonpost.com e www.boxeringweb.it

Mike Tyson ambasciatore di una dieta orientale, oltre che icona vivente dei pesi Massimi ?Pare di si!
L’ex-campione del mondo, assieme alla sua terza moglie, Lakiha Spider (foto), si è presentato al ristorante di Mr. Chow, a Beverly Hills, in grandissima forma fisica e si vocifera con 23 kg. in meno.
L’ex-re si sta allenando duramente per un clamoroso rientro? AAAAAA_Tyson_con_Lakika_Spicer_copy
Forse sì o forse no...Ma la sua nuova linea è dovuta ad una fantastica ricetta vegetariana, a base di Tofu, che appunto anche il cuoco del ristorante Chow propone ai suoi facoltosi clienti.
Quando Tyson è apparso sugli schermi italiani, come ospite di “Ballando con le stelle”, aveva appena iniziato la dieta e da allora è diminuito ancora parecchio di peso.
La notizia ha fatto il giro nelle redazioni di tutti i settimanali americani, guadagnandosi grandi spazi.
Insomma, Tyson ancora una volta protagonista. anche se attraverso…una dieta!

NEW YORK — Former world heavyweight champ Mike Tyson will take flight on Animal Planet with a new sport – pigeon racing.The network this week announced a new reality show that will pit Tyson, a novice pigeon racer, against serious competitors.The show is currently titled "Taking on Tyson" and promises to bring audiences inside this "intensely competitive and bizarrely fascinating world."Tyson has raised pigeons all his life but will take to the rooftops as a racing rookie. The network says he'll be assisted by a colorful team of pigeon experts as he rears, trains and races them.The show is scheduled to be taped this spring in New York City and air early next year. The boxing legend who once took a bite out of an opponent's ear says he's going vegan, giving up animal products entirely.Non-coincidentally, it was reported recently that Tyson is stepping into the ring of reality television with an upcoming show on Animal Planet: The network this week announced a new reality show that will pit Tyson, a novice pigeon racer, against serious competitors. The show is currently titled "Taking on Tyson" and promises to bring audiences inside this "intensely competitive and bizarrely fascinating world." Tyson has raised pigeons all his life but will take to the rooftops as a racing rookie. The network says he'll be assisted by a colorful team of pigeon experts as he rears, trains and races them.The show caught the ire of PETA, who asked Brooklyn prosecutors to halt the show:
People for the Ethical Treatment of Animals wants Brooklyn prosecutors to ground the new Animal Planet show, "Taking on Tyson," which depicts races between the ubiquitous New York birds. PETA says the show is cruel because it exploits pigeons and glorifies an abusive sport. "It is inherently cruel," PETA general counsel Jeffrey Kerr said.
The show may also skirt anti-gambling laws in the state, the Daily News reported. Animal Planet spokeswoman Patricia Kollappallil maintains everything is kosher:
"There have never been any plans for wagering on the pigeon race," she said. The birds will be "cherished and respected by their owners, including Mr. Tyson."

Morti altri due soldati italiani in Afghanistan


Quanto mi girano le palle! Altri due ragazzi sulla coscienza di chi?

Fonte: Ansa.it

KABUL - Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due, un uomo e una donna, sono stati gravemente feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. I soldati feriti non sono in pericolo di vita. L'esplosione dell'ordigno ha causato loro feriti gravi, prevalentemente alle gambe: entrambi sono ora ricoverati all'ospedale di Herat.

I quattro soldati rimasti coinvolti nell'attentato sono tutti alpini della brigata Taurinense. Si tratta di alpini del 32/0 reggimento genio alpino di Torino.

Uno degli italiani rimasti feriti è di Casteldaccia un piccolo comune vicino Palermo. Si chiama Gianfranco Sciré e ha 28 anni. Lo conferma il sindaco Giovanni Di Giacinto. La notizia è già stata data alla famiglia.

LA DINAMICA DELL'ATTACCO - E' stato un ordigno fatto esplodere contro un blindato Lince a causare la morte di due soldati italiani e il ferimento di altri due oggi in Afghanistan. E' quanto fa sapere il comando italiano di Herat. Il fatto e' avvenuto alle 9,15 locali. I quattro si trovavano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalita', partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 chilometri a sud di Bala Murghab. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri di Isaf.
DIFESA, NON E' STATO ATTACCO ALL'ITALIA - L'attentato avvenuto stamane in Afghanistan nel quale sono morti due militari italiani e due sono rimasti feriti non e' stato un attacco mirato all'Italia. Lo ha detto Massimo Fogari, capo ufficio pubblica informazione dello Stato Maggiore della Difesa, intervistato dal Tg1. ''L'autocolonna - ha aggiunto - aveva mezzi appartenenti a tutte le nazioni che compongono la coalizione''.

Ronnie James Dio ci ha lasciato




Ci ha lasciato una tra le voci più impressionanti dell'heavy metal: Ronnie James Dio è morto domenica a Houston all'età di 67 anni, da tempo soffriva di un cancro allo stomaco. Noto ai più per aver sostituito Ozzy Osburne nei Black Sabbath, ha avuto una carriera comunque lunghissima che ha segnato indelebilmente la storia del rock.

Beccatevi il coccodrillo del Los Angeles Times

Ronnie James Dio dies at 67; legendary heavy metal singer
He replaced Ozzy Osbourne in Black Sabbath and was also lead singer for the bands Rainbow and Dio. Many of his songs revolved around the struggle between good and evil.
Ronnie James Dio

Ronnie James Dio, a legendary heavy metal singer who replaced Ozzy Osbourne in Black Sabbath and also was lead singer for the bands Rainbow and Dio, has died. He was 67.

Dio died Sunday, according to a statement on his website by Wendy Dio, his wife and manager. Maureen O'Connor, a Los Angeles publicist, said Dio died in Los Angeles. No cause was given, but Dio had said last summer that he was suffering from stomach cancer.


"Today my heart is broken," Wendy Dio wrote. "Many, many friends and family were able to say their private goodbyes before he peacefully passed away."

Dio replaced Osbourne in Black Sabbath in 1979. His first album with Sabbath, "Heaven and Hell," helped rejuvenate the group, selling more than 1 million copies. But Dio left soon after the release of "Mob Rules" in 1981 to form Dio.

He returned to Black Sabbath briefly in the 1990s and more recently had formed Heaven & Hell, basically a version of the band without Osbourne.

"Because I've been in and out of [a number of bands], people think I'm difficult," he told The Times in 1997. "That [probably] comes about because I'm very intense about what I do. I have a really high standard, and I expect people around me to reach that standard as well. That's probably unfair."

He was born Ronald James Padavona on July 10, 1942, in Portsmouth, N.H., and raised in New York. He once said he would have preferred playing for the Yankees to a life in rock music. He started his career with local bands such as the Vegas Kings.

His career took off in 1975 when he joined Rainbow. Dio had been playing with Elf, a band originally called the Electric Elves, but after guitarist Ritchie Blackmore quit Deep Purple, he brought most of the band into Rainbow.

"With a guy who played guitar like Ritchie … and had this dark demeanor, it was perfect for me to get into a place where I could start writing darker and heavier things that I always wanted to do," he told the Press & Sun-Bulletin of Binghamton, N.Y, in 2007.

Many of Dio's most memorable songs revolved around the struggle between good and evil, including "Heaven and Hell." He also drew heavily on medieval imagery in such songs as "Neon Knights," "Killing The Dragon" and "Stargazer."

"I consider myself a singer, not a shouter," he told the Buffalo News in 2007. "It's always interesting to me when over the years fans have come up to me and said, 'Man, nobody screams like you!' I know they mean it as a compliment, but inside I'm going, 'I'm not a screamer, I'm a singer.' It's about a marriage of technique and feel, emotional content — not just screaming."

In 1986, Dio organized "Hear N' Aid," an all-star charity collaboration to raise money for famine relief in Africa.

"He possessed one of the greatest voices in all of heavy metal and had a heart to match it," Twisted Sister guitarist Jay Jay French, whose band has toured with Dio since 1983, told the Associated Press.

Dio called off a European tour last year to begin treatment for his cancer.

"Most people have careers that last from three to five years, especially in metal," he told The Times in 1997. "When you've have this good a run, you certainly don't complain."

Along with his wife, Dio is survived by a son, Daniel; his father, Pat Padavona; and two grandchildren, according to O'Connor.

domenica 16 maggio 2010

Superleggeri: Amir Khan mantiene il titolo Wba contro Malignaggi

Ottimo debutto per l'inglese Amir Khan in terra americana: difesa scintillante del titolo Wba contro l'ottimo Malignaggi... in più rissa e gazzarra tra i rispettivi staff!

fonte: www.boxeringweb.it

L’inglese impressiona all’esordio negli Stati Uniti.

Questa notte al The Theater del Madison Square Garden di New York, Amir Khan (23-1) ha difeso per la seconda volta il titolo WBA dei superleggeri, costringendo al KOT al 11° round Paulie “The Magic Man” Malignaggi (27-4), davanti a 4412 spettatori.
Dopo le tante polemiche scaturite a seguito della rissa avvenuta alle operazioni di peso, dove sono emersi solo successivamente diversi profili di colpevolezza da parte del clan britannico, fortunatamente il match si è rivelato corretto.

Lo stesso non si può dire per quanto avvenuto fuori dalle sedici corde.
Infatti, diversi sostenitori del campione sono stati allontanati dopo aver preso parte a alcuni episodi violenti, che hanno messo a dura prova il servizio d’ordine.

Tornando al lato sportivo, un plauso va al vincitore, che ha avuto il miglior debutto possibile in terra americana.
Trasferitosi pugilisticamente da tempo alla corte del trainer californiano Freddie Roach, il ventitreenne di Bolton si è accasato alla Golden Boy Promotions in cerca di notorietà e fortuna sui quadrati a stelle e strisce.
Proprio per questo si è scelto un rivale di spessore e molto conosciuto oltreoceano, quale il già iridato Malignaggi.
Una scelta ideale perché l’italo-americano è privo della caratteristica della potenza, di sicuro indigesta alla mascella di cristallo dell’inglese.
Il confronto è stato a senso unico, con Khan che ha vinto ogni singola ripresa sui cartellini di tutti e tre i giudici Steve Weisfeld, Glenn Feldman e Terry O‘Connor, che al termine del decimo tempo avevano tutti un secco e incontrovertibile 100-90.
Impeccabile e superlativa la prova dell’argento olimpico ad Atene 2004, che ha esibito rapidità scintillante, elusività invidiabile ed anche una certa concretezza.
A “The Magic Man” il merito di non aver mai deposto le armi, seppur spesso reso innocuo e anticipato dall’altrui velocità.
La contesa è stata chiusa da un gancio sinistro del detentore che ha spinto il challenger contro le corde, dove è stato raggiunto da una letale combinazione.
L’assenza di repliche e quanto già incassato dal newyorkese, ha convinto l’arbitro Steve Smoger ad intervenire e a decretare l’out a un minuto e 25 secondi dall’inizio del 11° round.
Il vantaggio di Khan in termini fisici, fatti di altezza, allungo e compattezza, si è rivelato palesemente determinante sin dall’inizio.
Nessun tallone d’Achille si è potuto riscontrare nelle sua performance, nella quale ha eccelso per mobilità e velocità, proprio le doti migliori del suo avversario.
In particolare si è visto un jab maestoso, che ha sopraffatto persino un artista
Della specialità quale Malignaggi, superato, secondo i dati di BoxRec, per 151 a 57.
Come già detto, nessuna critica si può muovere nemmeno allo sconfitto, che, anzi, ha saputo non farsi frustrare dalla superiorità di chi gli stava di fronte.
Anche lui ha detto la sua, mettendo a segno alcune serie e qualche jab, ma gli è mancata quell’efficacia nei pugni che avrebbe potuto impensierire o almeno rallentare la marcia trionfale del re WBA.
Ha ricordato la guerra orgogliosa da lui sostenuta proprio al Madison Square Garden nel giugno 2006, quando mai si arrese all’allora terribile Miguel Angel Cotto.
Il suo occhio accusava un gonfiore già alla fine della prima ripresa e le cose sono andate vistosamente peggiorando, tanto che ha concluso il confronto con il volto estremamente segnato.
Alcuni muovono accuse al suo nuovo trainer Sharif Younan per non aver interrotto l’incontro prima, ma sicuramente non avrebbe trovato il beneplacito del pugile.
Dopo l’ottava, la nona e la decima tornata il dottor Osric King, medico della commissione atletica della Grande Mela, ha visitato l’angolo del beniamino locale, che stava incassando diversi fendenti puliti al capo, e soprattutto nell’ultima occasione è sembrato avere una accesa discussione con Malignaggi che voleva proseguire a tutti i costi.
Così è stato solo per meno di un altro minuto e mezzo.

Nelle dichiarazioni dell’immediato dopo-match, Khan ha ammesso il nervosismo, derivante dal debutto americano e dai problemi con l’ottenimento del visto di cui è stato protagonista nelle ultime settimane.
“Ho vinto con la mia velocità e con il mio jab”, ha spiegato il trionfatore, tributando molti meriti al trainer Freddie Roach, che ha cambiato il suo regime alimentare e ha deciso di irrobustire le sue gambe per guadagnare in esplosività e resistenza alla fatica.
Pieno di complimenti per chi l’ha battuto Malignaggi, che l’ha definito molto migliore rispetto ad Hatton.
“E’ stato come affrontare un clone di me quando ero più giovane”, ha detto il pugile di origini siciliane.
Alla luce di quanto visto sotto i riflettori del leggendario Madison Square Garden, Khan è certamente elemento che può dire la sua contro tutti i militanti nella competitiva categoria dei superleggeri.
L’obiettivo, da quando ha affermato il diretto interessato, dovrebbe essere Marcos Rene Maidana, detentore WBA ad interim, che invece in passato è stato apparentemente schivato per via della sua terrificante potenza.

Attualmente l’argentino è in trattativa per affrontare il padrone della corona WBO Tim Bradley, che già doveva trovarsi contro prima il 26 giugno e poi il 17 luglio.
Due infortuni hanno richiesto i rinvii, ma Gary Shaw, che amministra la carriera di Bradley, è indispettito dal fatto che nessuna certificazione mediica gli è stata recapitata.
Quello che è certo per Khan è la disputa della terza difesa in data 31 luglio in Inghilterra, per poi tornare a misurarsi negli Stati Uniti in autunno per l’emittente HBO.

In più

fonte: www.boxnet.it

Cerimonia del peso movimentata al Teatro WaMu di New York City, dove Amir Khan e Paul Malignaggi sono andati ben oltre il formale "faccia a faccia" allietando i numerosi fotografi, un pò meno gli addetti alla sicurezza, i quali hanno sudato non poco per placare una zuffa che ha visto coinvolte parecchie persone (un centinaio raccontano i presenti). Dopo esser rientrati nel limite di Kg previsto per i superleggeri (62,9 l'italo-americano, 63,2 l'inglese) i due protagonisti del match previsto domani notte al Madison Square Garden hanno anticipato la sfida sciogliendo la lingua, qualche parola di troppo e non è stato difficile giungere alla classica scintilla, uno spintone che ha funto da richiamo per uno sciame di persone pronte a partecipare alla pseudo-rissa. Un paio di minuti per tornare alla calma, nessun ferito.

sabato 15 maggio 2010

Fragomeni battuto

FONTE: www.fightnews.com

Fragomeni battuto per TKO all'ottava ripresa... peccato!
Primo resoconto in inglese:

In a clash for the vacant WBC cruiserweight title, WBC #1 rated Krzysztof “Diablo” Wlodarczyk (43-2-1, 32 KOs) scored wn eighth round TKO over WBC #2 Giacobbe Fragomeni (26-3-1, 10 KOs) to claim the belt formerly held by Zsolt Erdei on Saturday night at the Atlas Arena in Lodz, Poland. Wlodarczyk dropped the 40-year-old Fragomeni with a big right hand at the end of round six, but the rugged Italian showed no lingering effects in the following round. However, Wlodarczyk jumped all over Fragomeni in round eight and dropped him again. Referee Frank Garza then waved off the fight. They had battled to a disputed draw one year ago.

Stasera Fragomeni vs Wlodarczyk


Finalmente è arrivata, finalmente una sfida di altissimo livello che abbia come protagonista un italiano. Stanotte a Lodz Giacobbe Fragomeni combatterà per il titolo vacante Wbc dei Massimi-Leggeri, contro Krzysztof Wlodarczyk, l'idolo di casa... il malefico dottor Fu Manchu sarà, ovviamente, in prima fila.

fonte: www.giacobbefragomeni.com

Nella città polacca di Lodz, alla fine della prossima settimana, si consuma la nuova sfida per il campionato del mondo vacante Wbc dei Massimi-Leggeri, tra l’idolo di casa Krzysztof Wlodarczyk e Giacobbe Fragomeni.
Campionati del mondo, con pugili italiani protagonisti, ormai sono sempre più rari ed una vittoria del 40enne milanese costituirebbe indubbiamente un forte corroborante per il debole boxing nostrano.
Le sensazioni che si traggono dalle riflessioni di Fragomeni sono molto positive.

Nella città polacca di Lodz, alla fine della prossima settimana, si consuma la nuova sfida per il campionato del mondo vacante Wbc dei Massimi-Leggeri, tra l’idolo di casa Krzysztof Wlodarczyk e Giacobbe Fragomeni.
Campionati del mondo, con pugili italiani protagonisti, ormai sono sempre più rari ed una vittoria del 40enne milanese costituirebbe indubbiamente un forte corroborante per il debole boxing nostrano.
Le sensazioni che si traggono dalle riflessioni di Fragomeni sono molto positive.
L’ex-campione è sereno, motivato e sembra soprattutto consapevole di avere nei guantoni quello che serve per disputare in terra polacca una grande match.

-E’ vero; credo che sarà un match di grande intensità agonistica-Dichiara Fragomeni-Ho sensazioni positive e mi sono allenato con serenità, ma con un impegno duro e molto professionale. Da Montebello sono partito e di corsa ho battuto tulle le colline dell’Appennino Tosco-Emiliano. Non c’ è un sentiero del Parco dei Cento Laghi, dove non sia passato. Di diverso dalle altre volte, c’è questo ambiente familiare e caldo che mi ha avvolto e arricchito in questa preparazione. Ho avuto sparring eccezionali per impegno e dedizione e devo dire che mi sono trovato molto bene con Maurizio Zennoni. E’ un maestro con cui ho parlato lungamente. Il dialogo tra noi è stato aperto. Abbiamo sviluppato in questa preparazione idee sue ma anche mie. Lo considero una grande persona e tutte queste cose mi permettono di partire per la Polonia con molto ottimismo addosso.

BRW- Cosa temi di questa trasferta, considerato che in Polonia il vostro match costituisce l’evento pugilistico più importante della storia, compreso il derby Adamek vs Golota ?

FRAGOMENI- Quando si combatte all’estero, il problema del giudizio della giuria è quasi sempre un fattore determinante. Salvatore e Christian Cherchi, i miei manager, conoscono questa situazione molto bene e sanno come muoversi. Il Wbc, per un mondiale vacante, ritengo abbia scelto giudici all’altezza della situazione, ma io spero non ci sia bisogno di favorire qualcuno e vinca il migliore tra noi due. Il mio desiderio di successo si accentua anche di fronte al debito di riconoscenza che ho con i Cherchi. Mi hanno portato dall’Europeo al Mondiale e ora a questa rivincita. Le cose più importanti della mia carriera, da prof, le ho costruite in questi anni attraverso la loro intraprendenza. Non posso deludere nè loro nè i i miei tifosi .

BRW- Cosa ti aspetti dal tuo avversario Wlodarczyk, con cui hai acceso a Roma , un anno fa , un match incandescente, finito in parità?

FRAGOMENI-Krzysztof è un grande avversario. Giovane (28 anni - ndr), coraggioso e colpisce con entrambe le mani, in maniera molto pesante. Ha una vasta esperienza, se è vero che ha disputato 45 incontri.Ho rivisto più volte il match precedente tra di noi e soprattutto al nono round lui ha dimostrato di essere un campione. Mi ha “messo giù” due volte con un gancio sinistro molto duro e mi è andata bene la seconda volta, quando l’arbitro non mi ha contato. Ma da lì, sono risorto…Ho avuto la forza d'attaccare, di metterlo duramente alla prova nelle ultime riprese. Spero di avere, a Lodz, questo spirito. La voglia di vincere è altissima-.



BRW – Tatticamente hai studiato qualcosa di diverso come pensi di interpretare il match ?



FRAGOMENI- Alla mia età è difficile cambiare qualcosa nel tuo repertorio tecnico. E’ chiaro che ho bene in mente le caratteristiche di Krzysztof ,e cosa fare per metterlo in difficoltà. E’ un pugile ostico. Si chiude perfettamente a riccio poi esplode i suoi colpi che sono mazzate. Non doppia molto , anzi forse lo si può considerare un po’ monotono nel suo modo di combattere , ma fa molto male. Per fortuna io sono un incassatore “mica da poco” e riesco spesso ad assorbire con disinvoltura ed a replicare con le mie serie. Su questo piano sono più veloce, ma come sapete non ho quel “cazzotto” che risolve il match , e quindi devo attaccare e colpire, colpire ed attaccare.. è il mio destino!



BRW – Cosa c’è oltre Wlodarczyk ? Pensi mai ad un avversario come Herbie Hide che sfiderà il vincente del vostro duello ?



FRAGOMENI- Non c’è nulla oltre Wlodarczyk ! Nel senso che non posso guardare più in la del 15 di maggio. Ho di fronte un grande avversario ed io ,solitamente, mi occupo solo della realtà che ho davanti . Poi verrà …quello che verrà…Nessuno può saperlo-